
Bigio L’Oster 2
Via Santuario di Altino, 2
20125 Albino BG
tel.
035 770820
fax 035 4133707
[email protected]
www.bigioplayjazz.it
Bigio L’Oster
Se avete oltrepassato la serie di tornanti che sovrastano l’abitato di Albino verso il Santuario noto per il miracolo della fonte d’acqua sorgiva e, arsi dalla sete, affranti dalla fame, cercate un luogo dove rifocillarsi con appetaiser, fingherfùd o altre amenità anglofone che imperversano nei locali alla moda, beh tenetevi la sete e la fame. Perché qui si fa sul serio: niente corbellerie simili in un locale che conferisce deferenza e adorazione agli autentici prodotti locali e alle tradizioni culinarie di questa valle. Bigio era in verità l’oste di una vecchia locanda in Bergamo, altrettanto devoto alla tradizione, dicono, ed i fondatori di Bigio l’Ostèr (Claudio Finazzi e Roberto Omizzolo) vollero dedicargli questa miniera di antropologia culturale a pochi chilometri dalla città. Abbandonate quindi velleità esotiche e minimaliste ed entrati da Bigio la prima impressione è quella di essere catapultati in un mondo parallelo. Sarete colpiti dall’impressionante numerosità di attrezzi agricoli e d’artigianato locale appesi alle pareti, dipinti folk, feticci del protagonista indiscusso della tavola, il maiale. E se non fosse sufficiente, potreste trovarvi coinvolti in simpatiche serate a base di jazz e cucina casereccia: qui infatti la cucina sovvenziona la cultura (musicale) con una stimolante rassegna intitolata Jazz Festival at Niuporc, goliardico richiamo al Jazz Festival di Newport. Tutto in stile kitsch casual che ben si sposa con la cucina casereccia.
Cosa si mangia
Fatto salvo che non esiste menu, ma esso viene decantato a voce da Roberto Omizzolo su richiesta del cliente, più d’ogni altra cosa crediamo sia importante citare i piatti affinché i nostri lettori, almeno una volta nella vita, possano ricercarli ed assaporarli. Con un’avvertenza: nulla qui è surgelato o cotto sottovuoto né si utilizzano abbattitori per la conservazione. Si utilizzano invece gli autenticamente antichi metodi di cottura e sono bandite le carni che provengono d’oltreoceano. Piatti storici: pollo Bigio ai quaranta spicchi d’aglio, zuppa di fosso, scarpinocc in salsa di noci. Piatti disponibili tutto l’anno: casoncelli alla bergamasca, Bigio conigliotto, asino stracotto. Piatti invernali: zuppa di fagioli, zuppa d’orzo con le cotiche, pappardelle sulla lepre. Piatti estivi: lumache coi bigoli d’aglio, baccalà mantecatto, anguilla coi peperoni. Dolci: monte di Cuccagna, gasfagnazzo, salame di cioccolato. I prodotti che Bigio l’Oster sta contribuendo a salvare dall’ignavia degli esseri umani: la bergna, i biligocc, i formaggi della valle del Lujo. Oltre ai vini, di cui sotto.
Cosa si beve
Biogio l’Oster suggerisce l’abbinamento dei vini di produzione locale con le merende di salumi e formaggi, nonché sempre coi piatti storici della cucina: Malvasia della Valle del Fico di Chiuduno, Ciarèt di Chiuduno, Merlotì della Valle del Fico di Chiuduno. Chiedi anche il taglio Amburgo. Tante altre importanti etichette, comunque disponibili...
Fiore all'occhiello
L’informalità del locale forse non sarà gradita a tutti, ma ambienti come questi rappresentano il modo migliore per conciliare Cultura gastro- nomica e Territorio. Dove C e T non sono a caso maiuscole.
Titolare:
Terra S.R.L.
Chef:
Roberto Omizzolo
Maitre:
Apertura:
a pranzo e cena
Chiusura:
lunedì
Ferie:
non previste
Coperti:
160
Parcheggio:
sì
Struttura accessibile:
sì
Accoglienza animali:
sì
Carte di credito:
tutte tranne American Express
Prezzo medio:
Come arrivare
provenendo da Bergamo, giunti ad Albino, svoltare a destra al primo semaforo; poi seguire le indicazioni per Gaverina e, dopo 2 km, in frazione Vallalta, imboccare lo svincolo sulla sinistra. Dopo 4 km di salita si arriva al locale.