Ca’ Murani
Entrando qui si ha fin da subito la sensazione di abitare un tempo, un momento lontano che si fa presente. Saranno i piccoli tavoli illuminati dalle lunghe lampade che spiovono dal soffitto basso, il camino, il pavimento irregolare in cotto, le finestrine che lasciano intravedere minuscoli fiorellini, la stufa a legno al centro della sala o più semplicemente l’atmosfera che vi regna al suo interno; resta comunque il fatto che questi elementi rilasciano una testimonianza concreta di cosa potesse essere entrare in una antica trattoria dei primi del novecento. Ca’ Murani, già il nome è una dichiarazione d’intenti: il cognome dello chef Remo Camurani, si scompone e diventa sinonimo di casa. L’esperienza ventennale con la Trattoria di Strada Casale oramai alle spalle, segna nel 2013 l’inizio di una nuova avventura con Daniela Pompili. Entrambi condividono una stessa visione di semplicità, dove cucina diventa sinonimo di attenzione e passione; i maestri come Nino Bergese sono sempre attuali, filosofi da rileggere continuamente.Cosa si mangia
Nella tradizione della cucina rustica faentina è la carne ad avere la meglio, il paradigma seguito da Ca’ Murani rispetta questa inclinazione, trovando anche spazio per piatti di pesce fuori dalla carta e un’attenzione per le pietanze vegetariane. La campagna e i prodotti di stagione, determinano la proposta in carta. La Spalla cotta agli aromi di porchetta con insalata di verza e melograno, piatto delizioso e semplice al quale potrebbe seguire un Raviolo di patate e cavolfiore con squacquerone e tuorlo d’uovo, dove spicca il profumo aromatico dell’olio della Tenuta Pennita. Lonzino affumicato, Culatello, Coppa stagionata a 60 giorni sono primizie date dalla macellazione di maiali di campagna. Non mancano le zuppe, tra cui quella di Farro con funghi pinaroli, patate e pecorino stagionato, in osservanza della tradizione. Il pane e la focaccia al rosmarino sono fatti a mano, come del resto la pasta all’uovo e i dolci.Cosa si beve
Un’ampia scelta di sangiovesi romagnoli da cantine delle colline faentine, i vini biologici del Consorzio dei Bioviticoltori. L’attenzione per i vini del territorio: Albana Leone Conti S. Lucia, Sangiovese Campiume da Brisighella, con una bella struttura di accompagnamento con il Gallo nostrano con porcini essiccati e patate rosolate con guanciale e rosmarino. Per i palati più morbidi, bollicine francesi e alsaziane.Fiore all'occhiello
Una cucina casalinga, semplice, fatta di cotture al tegame, verdure a km zero, carni fresche e tanto tempo. In cucina come in casa, il tempo e l’amore fanno la differenza.Titolare:
Daniela Pompili
Chef:
Remo Camurani
Maitre:
Apertura:
Cena, sabato e domenica anche a pranzo
Chiusura:
giovedi
Ferie:
10 giorni in Gennaio
Coperti:
60
Parcheggio:
no
Struttura accessibile:
sì
Accoglienza animali:
no
Carte di credito:
Mastercard, Visa, Dinner Club e Bancomat
Prezzo medio:
30 euro