
Altavilla 0
Via Ai Monti, 46
23030 Bianzone SO
tel.
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Altavilla
Anna Bertola possiede, per trasferita attribuzione familiare, la facoltà di rendere piacevole la sosta in questa parte della Valtellina, rivolta a sud come i suoi vigneti, i suoi meleti. Il tavolo più emozionante è quello che dà sul monte Palabione, con lo sguardo puntato al di là della terrazza attraverso il glicine ed i gerani rossi. Quella, quelle, rimangono le seggiole più amene e ambite anche se l’orgoglio di Anna l’ha portata a preparare una stanza ricoperta di legno, lo stile montanaro valtellinese a fare da musa ispiratrice, raccolta e protetta per una dozzina di ospiti o poco più: alle pareti i protagonisti della mensa, i produttori che Anna porta nel proprio cuore e vi fa gustare e sorseggiare. Molti prodotti, introvabili altrove, si possono acquistare e portare a casa per un assaggio differito. La famiglia fa ristorazione tra queste pareti dal 1958 e a metà degli anni Ottanta inizia l’esperienza della giovincella dai capelli rossi che caparbiamente traghetta il locale ben oltre il mezzo secolo di attività. Nella sua cucina, dopo mamma Lucinda, si avvicendano cuochi a cui impartisce direttive ben precise: che le materie prime, sempre rivolte a far parlare del territorio, siano manipolate il meno possibile ed esprimano gli odori ed i sapori originari. È inevitabile per chi è nata in cucina ed è fiera dell’ospitalità, tutta montanara, che sa trasmettere dalla prima occhiata.
Cosa si mangia
La carta delle pietanze è un inno alla Valtellina. E le materie prime pure: i salumi della Valle li fornisce il macellaio di Tovo Sant’Agata, i formaggi lo stagionatore Ciapponi di Morbegno anche se un’altra mezza dozzina di affinatori sparsi lungo lo Stivale contribuisce a soddisfare la passione di Anna. I pizzoccheri dell’Altavilla sono forse il piatto più rappresentativo, di certo quello più sapido e ricco con quelle cipolle fritte in abbonante burro e incorporate in Valtellina Casera DOP. Poi quei memorabili sciatt, le minuscole frittelle bollente dal cuore di Valtellina Casera DOP adagiate su cicorino ed un filo sottile d’aceto. E le manfrigole: originarie di Grosio si sono trasformate in una sorta di crespelle di grano saraceno ripiene di fonduta di formaggio. Tanta la selvaggina, specie di cervo; tanti i piatti accompagnati da funghi porcini. Talvolta è la voce della sala a completare il panorama quotidiano delle proposte. Dessert a base di grano saraceno: il tortino con confettura di mirtilli, la collaudata torta di mele pinoli e cannella, e l’altrettanto celebre gelato alla crema mantecato al Braulio riserva. La possibilità di scegliere tra una lunga teoria di oli, aceti e grappe rende più gradevole la tappa, che si potrà protrarre in una delle 12 camere.
Cosa si beve
Le oltre 500 etichette incluse nella carta dei vini accolgono numerose referenze valtellinesi, dal giovane Marco Fay ed i suoi Valgella e Sauvignon bianco Ronco Valene (valene: le strette e scoscese valli letti dei ruscelli primaverili), a Marcel Zanolari con i suoi vini biologici; da Nobili, fiore all’occhiello per l’Inferno, ad altri più noti come Rainoldi. Poi un’avveduta selezione in cui spicca- no cantine toscane e piemontesi.
Fiore all'occhiello
La passione nel reperire i prodotti valtellinesi si palpa evidente nella carta delle vivande, nella carta dei vini, nelle parole che Anna saprà esprimere. È questa passione che rende diverso il locale e ne fa l’aspetto di evidente privilegio.
Titolare:
Anna Bertola
Chef:
Zeno Bernasconi e Giuseppe Bona
Maitre:
Federico Croce
Apertura:
a pranzo e cena
Chiusura:
lunedì
Ferie:
variabili tra gennaio, giugno e novembre
Coperti:
50
Parcheggio:
sì
Struttura accessibile:
no
Accoglienza animali:
sì
Carte di credito:
tutte tranne Diners Club
Prezzo medio:
Come arrivare
da Sondrio sulla SS 36 verso Tirano. Nei pressi del bivio verso Bianzone svoltare a sinistra e seguire le indicazioni del locale che portano verso la mezza collina.